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Tour Argentina 2019 // Avellaneda parte due

Lunedì 21 gennaio. Taccuino di viaggio. Appunti. Scrivo sul volo che da Reconquista ci sta portando a Buenos Aires con scalo a Rosario. Ieri ad Avellaneda la città è scesa in piazza per la sua festa ed una fetta di questa festa l’hanno fatta i Freevoices. Ci saranno state venti, trentamila persone , assiepate lungo l’avenida di fronte al palco oppure sedute sull’erba del grande parco cittadino. Arrivano a gruppi portandosi sedie e tutto l’occorrente per il picnic. Sono festosi , contenti e chiacchieroni, sono qui per la loro giovane città costruita dalle famiglie friulane e non vogliono perdersi lo spettacolo. Ci saranno i Nocheros che in Argentina sono delle vere e proprie star , ma un pezzo lo hanno riservato anche ai Freevoices di cui tanto si parla in queste ore dopo lo spettacolo all’auditorium dell’altra sera. C’è qualcuno che addirittura è venuto a dire la scaletta dei brani che i ragazzi dovrebbero eseguire. Certo che cantare su un palco come questo e davanti a tutta questa marea di gente mette parecchia ansia e trepidazione. Ci sono maxi schermi ovunque e tutto appare grande , enorme , amplificato.



Alle 20 e 30 i ragazzi sono sul palco e non si può che cominciare con gli auguri di buon compleanno alla città e quindi via di seguito  con Africa poi Nel blu dipinto di blu , e qui ti accorgi di quanto questa canzone sia famosa visto che cantano tutti, e ancora Con te partirò altra bella musica italiana che tutti amano. La gente applaude e i grandi maxi schermi mandano primi piani che sono bellissimi   tanto che la regia indulge su questa eleganza tutta italiana che affascina e desta ammirazione. Ma il palco è qualcosa di speciale e di unico e per entrare in sintonia con tutta questa marea di persone devi trovare una chiave , un passepartout speciale che faccia partire la hola e alzare le braccia . Ed è con Bile them cabbage lo spiritual country che la cosa accade . I Freevoices sono una perfezione di sincronia , cantano e ballano con una energia che i grandi schermi moltiplicano a mille .L’applauso sale di volume e ci sono i fischi di approvazione . Quando nel brano successivo , Shosholosa, Albi da vero frontman comincia a gridare “Feliz anniversario Avellaneda !!!!” invitando il pubblico a battere ritmicamente le mani , i Freevoices conquistano definitivamente il pubblico che è tutto per loro in un tripudio di mani e di telefonini che si accendono. Non resta che l’inno e non dico il titolo perché , chi segue questo post , ne ha già sentito parlare a sufficienza. Alle prime note la gente ha già capito tutto e non smette di battere le mani . Poi tirano fuori i fazzoletti bianchi ed è tutto uno sventolare ed un applaudire che non termina più. Si saluta con Rosa Amarela e poi via giù dal palco ad abbracciarsi perché, diciamo la verità, la paura era tanta . Come è finita ? È finita che alle tre di notte i Freevoices hanno improvvisato un altro concerto in mezzo alla gente . La festa di Avellaneda era conclusa ma loro cantavano ancora. E la gente , ultimi ritardatari , era lì e diceva : “otra,otra, otra”.  Ora sono le 17.00 e siamo ripartiti da Rosario per Buenos Aires. Il cielo splende e all’improvviso ecco la grande metropoli che, sotto di noi, sembra non finire mai . Domani concerto all’auditorium del fogolar poi mercoledì si parte e si torna a casa. Questo diario sta per finire e sinceramente dispiace un po’ doverlo lasciare come i tanti amici, gli abbracci i sorrisi  di questi giorni. Abbiamo incontrato bella gente, davvero bella gente. Alla prossima. #argentina2019




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